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Il governo approva una maxi-manovra da 30 miliardi. Da banche e assicurazioni 3,5 miliardi per la sanità

Il governo approva una maxi-manovra da 30 miliardi. Da banche e assicurazioni 3,5 miliardi per la sanità

Nella tarda serata di martedì 15 ottobre via libera dal Cdm al Documento programmatico di bilancio, subito inviato a Bruxelles. Proroga delle Dta per

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Nella tarda serata di martedì 15 ottobre via libera dal Cdm al Documento programmatico di bilancio, subito inviato a Bruxelles. Proroga delle Dta per gli istituti di credito. In arrivo anche stretta sui compensi dei manager. Ecco tutte le misure | Piazza Affari, effetto limitato della manovra 2025. Ecco quali sono le banche con più imposte differite LA TABELLA | Bitcoin, in Italia l’aliquota sulle plusvalenze salirà al 42% nel 2025

 

«I pescatori e gli operai sono contenti dopo questa legge di bilancio, le banche un po’ di meno». Giancarlo Giorgetti lo aveva promesso: quest’anno i sacrifici li farà chi se li può permettere.

All’indomani del via libera del cdm al Documento Programmatico di Bilancio, il ministro dell’Economia rivela in conferenza stampa di chi si tratta, incurante dello spoiler via social arrivato nella serata di martedì 15 ottobre dal collega di governo e partito, Matteo Salvini: banche e assicurazioni.

Del «sacrificio» in questione, si sa che ammonterà a 3,5 miliardi di euro nel biennio 2025-2026 con due asterischi. Il primo: nelle tabelle diffuse insieme al Documento programmatico, per il 2025 si parla di un apporto dello 0,168% del pil (circa 3,5 miliardi) proveniente da «misure di revisione dell’imposizione fiscale a carico delle banche e dei prodotti assicurativi, nonché in materia di concessioni sui giochi».

Il secondo: i 3,5 miliardi potrebbero rappresentare gli introiti attesi nel solo 2025, con ricadute sull’anno seguente: nello specifico, la suddivisione dovrebbe riguardare per  2,5 miliardi gli istituti di credito e per 1 miliardo le compagnie assicurative, come dichiarato dal viceministro al Mef Maurizio Leo in conferenza stampa.

Poche, e abbottonate, le reazioni dei diretti interessati a cominciare dall’Abi, impegnata nelle stesse ore nel comitato esecutivo: sulla manovra – è il messaggio consegnato alle agenzie di stampa dal presidente Antonio Patuelli e dal dg Marco Elio Rottigni, mediatore della trattativa Stato-banche – «ci esprimeremo quando sarà possibile esaminarne l’articolato».

L’articolato, ovvero la manovra con tutte le entrate e uscite messe nero su bianco, dovrebbe essere consegnata alla Camera lunedì 21 ottobre, giorno del prossimo cdm subito dopo il quale sarà la stessa premier Giorgia Meloni a palesarsi in sala stampa di Palazzo Chigi.

In attesa di conoscerne i dettagli, di seguito i punti principali della legge di bilancio, anche alla luce di quanto emerso dalla conferenza stampa di mercoledì 16 ottobre del titolare del Mef (atteso giovedì 17 in Senato per il Question Time) e il suo vice.

 

Cuneo e Irpef

Ribadendo «l’approccio serio e responsabile» del governo, il ministero dell’Economia annuncia la conferma del taglio del cuneo fiscale e l’accorpamento delle aliquote Irpef «articolata su tre scaglioni già in vigore nell’anno in corso».

Il taglio del cuneo sarà rimodulato prevedendo un intervento contributivo per i redditi fino a 20 mila euro e uno fiscale su quelli fino a 35 mila, senza variazioni in busta paga: fra i 35 e i 40 mila euro viene poi introdotto un decalage per evitare lo scalone per chi guadagna anche solo un euro in più del limite di 35 mila.

Dal buon esito del concordato preventivo, i cui risultati arriveranno dopo il 31 ottobre («siamo ottimisti», ha detto Leo), dipenderà la possibilità di intervenire sull’aliquota mediana del 35% che, in presenza di coperture adeguate, potrebbe essere ridotta di uno o due punti percentuali ed eventualmente estesa ai redditi fino a 60 mila euro.

 

Banche, assicurazioni e spending review

Come da previsioni, confermate dal viceministro Leo, il contributo di solidarietà per le banche si sostanzierà nella proroga delle Dta (Deferred Tax Assets), i crediti d’imposta maturati dalle banche con il pagamento anticipato di imposte su svalutazione crediti e avviamenti. In arrivo anche un intervento sulle stock options per i manager degli istituti di credito: qui la deduzione sarà differita «al momento in cui ci sarà l’effettiva assegnazione della partecipazione», sempre che il differenziale sia positivo.

Sul fronte assicurazioni, il «sacrificio» da 1 miliardo nel biennio si sostanzierà nell’applicazione dell’imposta di bollo a carico delle imprese assicurative «con un meccanismo modulato anno per anno» limitatamente ai rami III e V che hanno prodotti finanziari sottostanti (le cosiddette polizze unit-linked): «Non si toccano, quindi, le polizze vita», ha specificato Leo.

Sul fronte della spending review, che dovrebbe fruttare 2,1 miliardi (lo 0,1% di pil, stando alle tabelle del Documento), i dicasteri dovrebbero essere interessati da tagli lineari del 5%, mitigati con una flessibilità affidata ai singoli ministri. «E non ci fermeremo qui», ha aggiunto Giorgetti. Altri 770 milioni circa (lo 0,037% del pil) arriveranno nel 2025 dal «concorso degli enti territoriali al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica».

Investimenti pubblici

La legge di bilancio «stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea». In particolare, si legge,  «è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della Difesa».

 

Lavoro e imprese

In particolare per il Sud Italia, si confermano «gli incentivi finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027». Confermati inoltre «la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes (Zona Economica Speciale, ndr) e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica».

Oltre alla conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, «gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri».

Tra le misure di carattere fiscale, inoltre «si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori».

Tax expenditures

Nella giungla delle spese fiscali, in attesa di una riorganizzazione generale che riguardi anche crediti d’imposta e deduzioni, gli unici interventi previsti riguarderanno le detrazioni, da cui il governo prevede gettito per un miliardo nel 2025.

 

Con la manovra, il Mef introdurrà «un tetto di spesa modulato in relazione al numero di figli, posizionato sulle fasce di reddito: da 0-50 mila euro, il tetto sarà elevato, da 50 a 100 mila più basso, oltre ancora meno». Su quello, ha spiegato il viceministro Leo, «si applicherà la detrazione di riferimento: se parliamo di interessi, spese mediche eccetera il 19%, se parliamo di ristrutturazione di immobili il 50%».

Rinnovo contratti

Arriveranno «da subito, le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027». Qui, in attesa di conferme, la crescita media dei contratti dovrebbe ammontare al 6% annuo. A differenza degli anni scorsi, ha spiegato Giorgetti, le risorse per il rinnovo  «non vengono stanziate quando, in termini immaginifici, si prevede che possano essere firmati, ma per competenza nel 2025, 2026, 2027, 2028, 2029, corrispondenti al tasso di inflazione programmato: ci siamo fatti carico già dal 2025-26 di spese che in altra epoca avrebbero potuto avere nella casella zero».

 

Sanità

Incrementate, come anticipato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, «le risorse anche per finanziare il rinnovo dei contratti». In particolare, nel prossimo biennio lo stanziamento è in linea con la crescita del pil nominale». Per il 2025 l’ammontare degli stanziamenti aggiuntivi sarà di 2,36 miliardi di euro.

 

Supporto alle famiglie e bonus nascite

Confermate e potenziate le misure sui congedi parentali, cui si affiancherà la nuova Carta per i nuovi nati «che riconosce 1.000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato».

Rafforzato poi il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee.

Tra le altre misure di carattere sociale, il rifinanziamento della Carta Dedicata a te per 500 milioni nel 2025: nel compiuto delle detrazioni, si legge nella nota, «si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali».

 

Pensioni

Confermate le misure dello scorso anno (Quota 103, Opzione Donna e Ape Sociale) e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro. In attesa di dettagli, l’ipotesi potrebbe essere quella di un ripristino del cosiddetto «bonus Maroni» che consentirà a chi decide di rimanere al lavoro pur avendo maturato i requisiti per la pensione anticipata (62 anni di età e 41 di contributi) i contributi, pari al 9,19% della busta paga.

In vigore dovrebbero poi rimanere Quota 103 e Opzione Donna. Un piccolo ritocco al rialzo dovrebbe riguardare poi anche le pensioni minime, come richiesto a gran voce da Forza Italia. La conferenza stampa non ha tuttavia chiarito del tutto questo aspetto: «Sulle pensioni – ha detto Giorgetti – c’è la rivalutazione piena, c’è la rivalutazione delle minime: il meccanismo di sterilizzazione che era in vigore non ci sarà più».

 

Bitcoin

Novità emersa durante la conferenza stampa è l’innalzamento della tassa sulla regina delle criptovalute: «Per le plusvalenze da Bitcoin – ha annunciato Leo – prevediamo un aumento della ritenuta dal 26% al 42%».

 

Web Tax

Come anticipato nelle scorse settimane dalla sottosegretaria al Mef, Lucia Albano, in manovra figurerà anche la Web Tax: «in attesa di una soluzione di sistema a livello internazionale», ha spiegato Leo, l’intervento si articolerà nell’eliminazione del tetto di 750 milioni di fatturato consolidato, di cui 5,5 prodotto in Italia. Resta ferma l’aliquota del 3%, dunque, ma si amplia la platea dei soggetti interessati.

 

Stretta sui compensi dei manager

Confermando le indiscrezioni riportate da Ansa nelle ultime ore, Giorgetti ha spiegato che in manovra figurerà anche una stretta ai compensi dei manager di enti pubblici, fondazioni e società non quotate, fortemente voluta dal titolare del Mef. I manager non potranno guadagnare più del presidente del Consiglio, quindi circa 80 mila euro. Se tra gli enti in questione vi siano anche le partecipate, il Mef potrebbe (e dovrebbe) chiarirlo nelle prossime ore.

Limitandosi a quanto testualmente dichiarato da Giorgetti in conferenza stampa, il tetto riguarderà «anche tutto l’universo di quelli che sono enti, soggetti, fondazioni a vario titolo che non sono esattamente figlie dei ministeri ma che ricevono contributi a carico dello Stato». Il titolare del Mef ha poi aggiunto che si parla di «organi di vertice in termini onnicomprensivi anche rispetto a vari compensi che possono percepire all’interno di quell’ente a vario titolo su società partecipate o altro».

 

Conferme e smentite

In manovra, ha confermato l’inquilino di via XX Settembre, verrà confermato il canone Rai ridotto da 90 a 70 euro. Resterà poi in vigore ancora nel 2025 il bonus ristrutturazioni al 50% per le prime case e al 36% per le seconde.

Fuori dalla legge di bilancio, invece, il tema catasto: esclusa ogni ipotesi di revisione, la verifica sull’eventuale variazione delle rendite generata dai lavori con il Superbonus, ha ribadito Giorgetti, è una norma già presente nell’ordinamento.

Stesso discorso per le accise, che saranno oggetto di un decreto legislativo a parte: presumibilmente, ha anticipato il ministro, l’allineamento comporterà un ritocco al rialzo dell’accisa sul diesel e uno equivalente al ribasso per la benzina. Esclusa dal provvedimento la categoria degli autotrasportatori.

Assente anche la flat tax al 15% estesa ai redditi fino a 100 mila euro proposta dalla Lega: «La stiamo studiando – ha detto Giorgetti – è una delle cose che si potranno fare se il concordato preventivo va particolarmente bene». «L’aumento da 85 mila e oltre – ha però messo in guardia – pone dei problemi di compatibilità comunitaria sull’Iva».

 

di Angelo Ciardullo
Fonte Milano Finanza

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