Boeing trova i fondi necessari a rafforzare la sua liquidità e a far fronte al maxi sciopero dei dipendenti. La società prova a evitare il declassamen
Boeing trova i fondi necessari a rafforzare la sua liquidità e a far fronte al maxi sciopero dei dipendenti. La società prova a evitare il declassamento del rating a junk | Boeing pronta a vendere i suoi razzi spaziali Ula | Boeing, rating a rischio junk anche per S&P
L’aumento di capitale di Boeing riscuote grande successo. Il colosso americano specializzato nella produzione di aerei ha raccolto sul mercato 21 miliardi di dollari ed è riuscito a rafforzare la sua liquidità, messa in crisi dal lungo sciopero dei dipendenti (arrivato alla settima settimana) che ha rallentato le consegne. A questo quadro si aggiunge la serie di problemi di sicurezza, come quelli del 737 Max 9.
La più grande ricapitalizzazione dal 2020
Boeing ha venduto 112,5 milioni di azioni ordinarie a 143 dollari ognuna. Il prezzo incorpora uno sconto del 7,7% sulla chiusura di venerdì 25 ottobre (155,01 dollari). La società ha ceduto anche 5 miliardi di dollari di obbligazioni convertibili. La ricapitalizzazione – la più grande a Wall Street dal 2020 – non ha avuto grossi impatti sul titolo, che la mattina del 29 ottobre cede lo 0,5% nel pre-mercato. Nell’intero 2024, però, le azioni hanno perso il 42%.
Il rischio rating junk
Grazie all’aumento di capitale da poco concluso Boeing spera di evitare il declassamento delle agenzie di rating. S&P ha messo la società nel mirino e potrebbe abbassarne la valutazione a junk (spazzatura). L’obiettivo è mantenere il rating investment grade, che permetterebbe di finanziare a costi minori gli investimenti necessari a incrementare la produzione.
Poi andranno risolti i contrasti con i sindacati. Ad oggi lo sciopero costa un miliardo di dollari al mese ed è lontano da una conclusione perché i dipendenti, che chiedono un aumento del 40% dello stipendio, hanno bocciato tutte le offerte arrivate da Boeing.
di Luca Carrello
Fonte: Milano Finanza