Nel corso dell’anno, ci sono alcune occasioni in cui acquistiamo una grande quantità di prodotti, spinti dal fatidico prezzo scontato. Pensiamo
Nel corso dell’anno, ci sono alcune occasioni in cui acquistiamo una grande quantità di prodotti, spinti dal fatidico prezzo scontato. Pensiamo ai saldi di fine stagione, dove una moltitudine di persone si reca a fare shopping sfrenato, oppure a singoli giorni come il Black Friday che dagli Stati Uniti si è ormai diffuso in tutto il mondo.
Insomma, in ogni negozio sembra che ci sia l’occasione perfetta per noi e quindi non possiamo proprio farcela scappare. Ma ci siamo mai chiesti cosa succede al nostro cervello in questi momenti?
I nostri acquisti sono sensati e realmente necessari, oppure dipendono solo dal mitico pallino dello sconto applicato sul cartellino di un prodotto?
Per indagare cosa ci passa per la testa (letteralmente) quando vediamo uno sconto, alcuni ricercatori hanno condotto dei veri e propri studi che analizzano il cervello in questi momenti.
I saldi ci spingono a comprare: ecco cosa accade nel tuo cervello
Per capire quali sono gli elementi che ci spingerebbero a comprare un prodotto, la ricercatrice si è chiesta se il fatto di mostrare prima il prezzo e poi il prodotto (o viceversa, o nello stesso momento) influenzasse la nostra decisione.
In realtà, i risultati dimostrano che i nostri acquisti non dipendono da questo elemento. Quindi, Uma Karmarkar ha indagato se fosse proprio il prezzo scontato a spingerci ad acquistare a dispetto del prodotto che ci troviamo di fronte.
In effetti, la ricercatrice ha scoperto che, se ci viene mostrato un oggetto che costa meno a causa di uno sconto, lo compriamo a prescindere (anche se scopriamo successivamente di cosa si tratta).
In queste occasioni, infatti, appena vediamo uno sconto non pensiamo più “questo mi serve/mi piace” ma “questo vale la pena comprarlo“. Inoltre, il fatto che molta gente faccia la corsa ai saldi e che i prodotti siano limitati ci convincerebbe a comprare più prodotti di quanto in realtà necessiteremmo.
Fonte: Ecocultura