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Le accise sul diesel costeranno 1,23 miliardi di euro in 5 anni

Le accise sul diesel costeranno 1,23 miliardi di euro in 5 anni

Secondo le stime del Codacons, l'aumento delle accise sul gasolio graverà per 1,23 miliardi di euro sulle spese degli italiani nei prossimi 5 anni. &

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Secondo le stime del Codacons, l’aumento delle accise sul gasolio graverà per 1,23 miliardi di euro sulle spese degli italiani nei prossimi 5 anni.

 

Il Codacons ha criticato le dichiarazioni del ministro Giorgetti sulle accise. Secondo l’associazione che tutela i diritti dei consumatori, l’impatto di un aumento anche minimo delle accise rappresenta una vera e propria stangata per milioni di automobilisti italiani. L’aumento, stimato intorno ai 1,2 miliardi di euro, è quindi ben lontano dall’essere solo una questione di “1 centesimo”, come affermato da Giorgetti.

Codacons denuncia: “Una stangata da 1,2 miliardi”

Il Codacons non ha esitato a rispondere alle dichiarazioni di Giorgetti riguardo agli effetti dell’aumento delle accise sul gasolio. Secondo Carlo Rienzi, presidente del Codacons, le dichiarazioni del ministro sono state non solo “sbagliate” ma anche “fuorvianti”, poiché sottovalutano gravemente l’impatto reale dell’aumento su milioni di italiani.

Il Codacons ha infatti evidenziato che circa il 41,5% delle automobili circolanti in Italia (pari a 16,7 milioni di veicoli) è alimentato a gasolio. Anche un lieve incremento delle accise, come quello ipotizzato di 1 centesimo di euro al litro, rappresenta un costo significativo per le famiglie.

Un aumento di 1 centesimo per litro, con l’applicazione dell’Iva, comporterebbe una maggiorazione di 0,61 euro su un pieno da 50 litri, ma è la proiezione annuale a destare preoccupazioni maggiori: si parla di un aggravio di spesa complessiva pari a 245,6 milioni di euro solo per il 2024.

Il Codacons ha inoltre sottolineato che, se l’aumento dovesse essere ripetuto ogni anno per i prossimi cinque anni, il costo totale a carico dei proprietari di auto a gasolio salirebbe a 1,23 miliardi di euro. Si tratterebbe, continua l’associazione, di una tassa occulta che andrebbe a colpire particolarmente le fasce più deboli della popolazione, come i pensionati e le famiglie numerose.

Il Codacons ha quindi accusato il governo di non aver previsto nella Manovra alcuna misura per ridurre i prezzi al dettaglio o contenere i rincari, che continuano a incidere gravemente su vari settori, e che vanno a pesare maggiormente sui ceti meno abbienti.

Giorgetti minimizza l’impatto dell’aumento?

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha risposto alle accuse del Codacons, minimizzando l’allarme sull’aumento delle accise e sostenendo che si tratta di un “allineamento”. Durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, Giorgetti ha spiegato che l’aumento riguarderà solo il gasolio, mentre la benzina vedrà una riduzione del prezzo, al netto degli autotrasportatori che non saranno toccati dall’aumento. In un tono leggero, il ministro ha voluto sdrammatizzare la situazione scherzando con i presenti: “Facciamo un test qui in sala: chi ha la macchina a benzina alzi la mano. Chi ce l’ha a gasolio. Io ce l’ho a gasolio, pagherò un centesimo in più, è una stangata da cui non mi riprenderò più”.

Nonostante il tono ironico, le parole di Giorgetti non hanno placato le critiche. Il Codacons ha risposto che anche un piccolo aumento, come quello ipotizzato di un centesimo al litro, ha un impatto significativo quando viene applicato su larga scala, considerando che quasi la metà del parco auto italiano è alimentato a gasolio. Inoltre, secondo l’associazione, le famiglie già colpite dai rincari energetici e dall’aumento del costo della vita risentiranno pesantemente di ogni ulteriore aggravio sulle spese quotidiane, specialmente in assenza di misure compensative per calmierare i prezzi al dettaglio.

Giorgetti ha poi ribadito che l’aumento delle accise sul gasolio è una scelta inevitabile nel quadro dell’allineamento fiscale tra diversi tipi di carburanti, e che il governo sta facendo il possibile per ridurre l’impatto sui cittadini.

 

di Giorgia Bonamoneta
Fonte: QuiFinanza

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