Fonte: Corriere.it La Bce ha aggiornato la classifica delle banche europee più solide secondo i requisiti di capitale individuali (Pillar 2 Requi
Fonte: Corriere.it
La Bce ha aggiornato la classifica delle banche europee più solide secondo i requisiti di capitale individuali (Pillar 2 Requirements, P2R, fissati dalla Vigilanza Bce) e gli istituti di credito italiani occupano ottime posizioni, in termini di rischiosità. In particolare, Credem – a pari valutazione della francese Sfil (Société de Financement Local) – è una delle due banche «meno rischiose» del continente, in quanto hanno ricevuto per il 2024 una richiesta di capitale aggiuntivo pari solamente all’1%.
La classifica
Sul podio delle banche italiane, seguono Credem la Banca Mediolanum e Intesa Sanpaolo – rispettivamente sesto e nono posto nella classifica completa – con un P2R all’1,50%. La quarta banca italiana per solidità (25esima sul totale delle europee) è Mediobanca con un valore all’1,82%. Ben posizionate anche l’olandese Ing, tredicesima con il requisito per il 2024 all’1,65%, e le spagnole Bbva e Santander, nell’ordine quattordicesima con l’1,68% e quindicesima con l’1,74%.
Tra le francesi, Crédit Agricole si piazza in 19esima posizione con un P2R all’1,75% e Bnp Paribas 22esima con l’1,77%. Con il 2%, si trovano Finecobank (sesta tra le italiane) e Unicredit (settima tra le italiane). Ben oltre seguono Commerzbank, SocGen, Bper con un requisito di capitale individuale al 2,45%, Cassa Centrale Banca con 2,50% e Banco Bpm con 2,52%. Monte dei Paschi di Siena e Popolare di Sondrio si piazzano a penultimo e ultimo posto dell’elenco italiano, con un P2R rispettivamente a 2,75% e 2,79%.
I requisiti della Bce
Dalla tabella della Bce emerge comunque che tutte le banche hanno un capitale superiore a quanto richiesto. I requisiti valutati sono i cosiddetti Pillar 2 Requirements (P2R) e quelli di secondo pilastro per il rischio di leva finanziaria eccessiva (P2R-LR). Il primo si riferisce a un requisito patrimoniale specifico per singola banca che si applica in aggiunta al requisito patrimoniale minimo, «di primo pilastro», nei casi in cui quest’ultimo sottostima o non copre alcuni rischi. Si tratta di un parametro giuridicamente vincolante e, in caso di mancato rispetto, gli enti creditizi possono essere soggetti a misure di vigilanza e a sanzioni. Il secondo, invece, è il coefficiente di leva finanziaria di una banca ed è calcolato come rapporto tra il capitale di classe 1 e la misura dell’esposizione complessiva del coefficiente di leva finanziaria, comprese le attività e le voci fuori bilancio, indipendentemente dalla loro rischiosità.
I risultati di Credem
Nello specifico dei dati Credem, il requisito patrimoniale complessivo (che indica il livello minimo di capitale da rispettare a fronte delle attività svolte dal gruppo ed a tutela dei risparmiatori per il 2024) ammonta a 7,60% per quanto riguarda il Cet 1 ratio. I requisiti per il Tier 1 ratio e per il Tier Total sono invece rispettivamente fissati a 9,29% e 11,54%. «La solidità che ci caratterizza da sempre e che è stata ancora una volta riconosciuta dalla Bce ai massimi livelli — ha commentato il direttore generale, Angelo Campani —, rappresenta una garanzia per i nostri clienti ma anche la base imprescindibile su cui continuare a costruire il nostro percorso di sviluppo basato sulla crescita sana e sostenibile, sull’impegno e la competenza delle nostre persone, sulla continua creazione di valore nel tempo e lo sviluppo di benessere diffuso tra tutti coloro che interagiscono con il gruppo».