Secondo il colosso di Wolfsburg "è la soluzione più ecosostenibile da affiancare allo sviluppo dell’elettrico" "Se è vero che ibrido plug-in prima
Secondo il colosso di Wolfsburg “è la soluzione più ecosostenibile da affiancare allo sviluppo dell’elettrico”
“Se è vero che ibrido plug-in prima e 100% elettrico poi rappresenteranno il futuro della mobilità, è altrettanto vero che nell’immediato la soluzione più concreta e credibile per una mobilità sostenibile è il biometano”. Cosi alla Volkswagen spiegano la loro strategia sulla mobilià 2.0.
“Il gas prodotto da fonti rinnovabili – spiegano alla Vw – è infatti in grado di garantire un impatto ambientale molto limitato, può sfruttare le infrastrutture esistenti e fa funzionare perfettamente gli attuali motori a metano. Ipotizzando di alimentare un veicolo con 100% di biometano, si otterrebbero livelli di CO2 well to wheel (cioè dal pozzo alla ruota) analoghi a quelli attribuibili a un veicolo elettrico caricato con energia prodotta secondo il mix italiano 2015 (termoelettrico, nucleare e rinnovabile). Ma già utilizzando una miscela 20% / 80% di biometano / metano fossile, si otterrebbero emissioni inferiori a quelle di analoghi veicoli ibridi, come è bene evidenziato nel grafico qui sotto”.
Per questo Volkswagen spinge il biometano e collabora con il CARe (Center for automotive research and evolution): metterà a disposizione una flotta di cinque Golf (una per tipo di alimentazione e quindi TSI, TDI, TGI, GTE ed e-Golf) per una serie di test. Vedremo. Di certo Volkswagen spinge progetti di sostegno alla diffusione del biometano in tutta Europa: la strada è segnata.
Il tutto spiegato e raccontato ad H2R l’evento green nell’ambito di Ecomondodi Rimini, ma sempre “dopo avere definito con forza e chiarezza che il futuro sarà elettrico, autonomo e connesso”: su questi temi – visto che il 2020 è l’orizzonte per il lancio della Volkswagen elettrica di domani – meglio essere sempre molto chiari…
repubblica.it