Oggi la società è continuamente, costantemente e quotidianamente bersagliata sia online che offline da messaggi pubblicitari che cercano di persuadere
Oggi la società è continuamente, costantemente e quotidianamente bersagliata sia online che offline da messaggi pubblicitari che cercano di persuadere, conquistare, rendere memorabili soggetti, prodotti, servizi, esperienze. Ciò ha determinato un calo della soglia di attenzione che si è ridotta a circa 3 secondi rendendo la comunicazione promozionale meno efficace se non totalmente insignificante. Per far fronte a questo fenomeno nasce l’influencer marketing: “una forma di comunicazione autentica, emozionale, esperienziale che passa attraverso la storia e la narrativa di un individuo. L’influencer racconta storie, fa storytelling, anzi, se ci pensiamo bene, torna a fare storytelling” (Bellini, Carriero, 2019, p.12) come faceva Carosello che raccontava storie di marca e di senso, che appassionavano intere generazioni, in cui erano presenti Topo Gigio, Calimero, Carmencita e Caballero e altri personaggi ancora vivi nel nostro immaginario culturale. Pertanto, oggi, l’influencer marketing è uno dei pochi canali che riesce a predisporre all’ascolto un utente perché la comunicazione, umana e autentica, viene veicolata in maniera reale inserendola nella vita reale di una persona credibile in cui non ci sono messaggi ripetuti in maniera ossessiva, non si verificano distorsioni dalla realtà dato che la comunicazione di un prodotto o di un brand si inserisce tra un piatto di pasta e un tuffo al mare. Inoltre con l’influencer marketing si riesce a rimediare al grande problema, che preoccupa le aziende, rappresentato dai servizi di ad blocking.
Ricordando la citazione kotleriana, “la gente non vuole un trapano, ma vuole fare un buco” possiamo dire che le aziende hanno perso di vista la loro value proposition in favore di autocelebrazione e istituzionalità. Le persone vogliono e comprano la soluzione ai loro problemi, non il prodotto in sé. Così intuiamo che è importante sapersi raccontare e che è inutile un messaggio di marca continuativo, istituzionale, auto celebrativo o aggressivo. Quindi offrire storie e esperienze interessanti non direttamente pubblicitarie è molto importante per conquistare l’attenzione delle persone.
Da questa analisi emerge che il coinvolgimento di un influencer nella co-creazione di racconti di marca è un qualcosa di indispensabile per le aziende che vogliono ampliare la propria visibilità, acquisire nuove quote di mercato o migliorare la propria reputazione. Gli influencer riescono ad arricchire le conversazioni intorno ai brand e alle aziende con un’immediatezza contenutistica e un’efficacia che nessun mezzo pubblicitario o promozionale può fare. Inoltre questa nuova modalità di interazione è una valida risposta al tradizionale e obsoleto modello di marketing interruttivo.
Fonte: Scenarieconomici.it