La Cina è la prima minaccia per gli Stati Uniti. Christopher Wray, direttore dell’Fbi da quasi cinque anni, lo ripete da tempo. L’ha ribadito anche do
La Cina è la prima minaccia per gli Stati Uniti. Christopher Wray, direttore dell’Fbi da quasi cinque anni, lo ripete da tempo. L’ha ribadito anche dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Guardando al cyber-spazio, la Cina ha “un programma di hacking più grande di ogni altra nazione messa insieme e il principale obiettivo sono gli Stati Uniti”, ha detto intervenendo nei giorni scorsi a un evento del McCain Institute. In un altro discorso recente, questa volta al Domestic Security Alliance Council ad Arlington in Virginia, ha spiegato che per raggiungere il suo obiettivo la Cina ha “poco riguardo per le norme e le leggi internazionali”. “La portata del furto cinese dell’innovazione statunitense è senza precedenti. E come risultato, le aziende statunitensi stanno affrontando un pericolo più grande e complesso di quanto non abbiano mai affrontato prima”, ha continuato. “Perché l’innovazione rubata non è solo il furto di un’idea: significa posti di lavoro rubati, opportunità rubate per i lavoratori americani, potere nazionale rubato e leadership rubata nei settori che la Cina cerca di dominare nei decenni a venire”.
Secondo l’Fbi il costo annuale per l’economia degli Stati Uniti di merci contraffatte, software pirata e furto di segreti commerciali è tra 225 e 600 miliardi di dollari. Per i ricercatori di Cybereason è difficile stimare l’esatto impatto economico dell’operazione CuckooBees a causa della complessità e della sofisticazione degli attacchi ma anche dell’impatto: “Crediamo che si stia parlando di trilioni, non di miliardi”, ha spiegato Div. “Il vero impatto lo vedremo tra cinque, dieci anni, quando penseremo di avere il sopravvento sulle tecnologie farmaceutiche, energetiche e di difesa. Guarderemo la Cina e diremo, come hanno fatto a colmare il divario così rapidamente senza gli ingegneri e le risorse?”.
Fonte: Formiche.net