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Cloud di stato: Aruba e Fastweb battono Leonardo e Tim

Cloud di stato: Aruba e Fastweb battono Leonardo e Tim

Per l’esito definitivo servirà attendere ancora 15 giorni. Nel frattempo però la gara per il Polo strategico nazionale, che prevede la realizzazione

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Per l’esito definitivo servirà attendere ancora 15 giorni. Nel frattempo però la gara per il Polo strategico nazionale, che prevede la realizzazione del cloud per la pubblica amministrazione, è stata assegnata al raggruppamento costituito da Aruba e Fastweb (con tecnologie cloud dei colossi Usa Amazon e Microsoft Azure). A renderlo noto sono Difesa Servizi e il ministero per l’Innovazione Tecnologica, che prendono atto del cambio di scenario rispetto alla prima fase del bando, quando ad averla spuntata era stato il raggruppamento di imprese costituito da Tim, Sogei, Leonardo e Cdp Equity. Una cordata nazionale, con tanto di soggetti pubblici, che si è vista battuta sul lato dell’offerta economica e che adesso disporrà, appunto, di 15 giorni per replicare la proposta di Aruba e Fastweb.

Il meccanismo di gara predisposto da Difesa Servizi (società del ministero della Difesa) e dal ministero guidato da Vittorio Colao prevede, del resto, per il raggruppamento capitanato da Tim in veste di mandataria il diritto di pareggiare «le condizioni offerte dall’attuale aggiudicatario». La distanza delle due proposte è di 700 milioni di euro. Il tandem Fastweb-Aruba si è candidato a realizzare il cloud nazionale, dove dovranno migrare il 75% delle amministrazioni italiane entro il 2026, per un importo pari a 2,67 miliardi di euro (a fronte di una base d’asta di 4,4 miliardi), mentre la cordata composta da Tim, Sogei, Leonardo e Cdp Equity per lo stesso tipo di impegno ha richiesto 3,37 miliardi. Uno scarto economicamente significativo che pone in vantaggio Aruba e Fastweb, ma che, d’altra parte, sorprende fino ad un certo punto i tecnici e i dirigenti del ministero per l’Innovazione tecnologica.

Lo scenario che si prefigura è quello auspicato dallo stesso ministro Colao in fase di predisposizione del bando, ossia un percorso di individuazione in due tappe del fornitore più adeguato per una partita strategica come il cloud. La prima tappa, caratterizzata dall’elaborazione della soluzione tecnica migliore, da utilizzare come impianto da cui partire per elaborare la seconda parte del bando con l’offerta economica. Il tutto con l’obiettivo di ottenere, attraverso una serrata competizione, le condizioni migliori sia sotto il profilo tecnologico, sia in termini di risparmio per la casse pubbliche. Nel comunicato diffuso ieri sera entrambi gli obiettivi sembrano al momento essere soddisfatti. «Il progetto su cui si è basata la gara, con base d’asta pari a 4,4 miliardi di euro, è stato approvato dal Dipartimento per la trasformazione digitale a dicembre 2021. Tra le due proposte ricevute, l’aggiudicazione – spiega la nota – è andata all’offerta presentata dal raggruppamento costituito da Aruba e Fastweb, che ha offerto, per la parte economica, uno sconto sui listini a base di gara del 39,19%. Il raggruppamento costituito da Sogei, Leonardo, Cdp Equity e Tim ha offerto uno sconto del 23,36%».

Diritto di prelazione

Nei prossimi giorni, dunque, la cordata composta dalle aziende pubbliche e da Tim rifarà i conti per cercare di ritoccare lo sconto offerto finora di un ulteriore 16%, pareggiando la proposta di Aruba e Fastweb. La volontà di «esercitare il diritto di prelazione» allineandosi al valore di 2,67 miliardi è data per possibile e probabile, anche se a caldo nessuno si sbilancia ufficialmente. Vale ricordare che l’aggiudicazione del Polo strategico nazionale è una delle missioni previste dal Pnrr.

Fonte: Corrieredellasera.it

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