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ChatGPT: sempre più umana

ChatGPT: sempre più umana

  A cura di Monica Origgi L' intelligenza artificiale si evolve sempre di più e l' azienda che ha lanciato ChatGPT, Open AI ha già annuncia

ChatGPT, l’Intelligenza artificiale che può sostituire Google
L’entusiasmo per le intelligenze artificiali si sta un po’ stemperando
ChatGpt is update and became a personal assistent

 

A cura di Monica Origgi

L’ intelligenza artificiale si evolve sempre di più e l’ azienda che ha lanciato ChatGPT, Open AI ha già annunciato, un ulteriore aggiornamento che per ora, sarà disponibile solo per le versioni a pagamento della piattaforma ChatGPT, cioè quelle Plus e Enterprise.

L’ aggiornamento consentirà al chabot di essere più simile agli assistenti vocali, ma disporrà di una capacità di dialogo maggiore.

Chat di compagnia

Sarà possibile parlare con l’ intelligenza artificiale e chiedere, ciò che normalmente siamo abituati a scrivere sulla tastiera, tutto ciò , sarà elaborato con delle voci, attraverso un software di nome Whisper (sussurro), questo grazie a voci che si sono prestate a doppiare diversi timbri vocali, molti simili a quelli  reali. In sostanza sarà possibile fare quattro chiacchiere con il nostro assistente digitale.

Traduzione simultanea

Sempre nell’ ambito dello sviluppo dell’ intelligenza artificiale Open AI ha annunciato una collaborazione con Spotify, il sito di streaming musicale per poter tradurre testi inglese in tempo reale.

Intelligenza visiva

ChatGPT, sarà in grado di analizzare testi e immagini, per esempio potremmo chiedergli di datare una fotografia, di risolvere un problema matematico mostrandogli l’ equazione scarabocchiata su un foglio, di darci una ricetta in cucina, mostrandogli un immagine degli ingredienti o semplicemente mostrandogli, ciò che abbiamo in frigo.

Il rovescio della medaglia

Open AI è consapevole del fatto che tutto ciò, potrebbe essere sfruttato da malintenzionati per delle truffe online o per escogitare raggiri. Per questo motivo, l’organizzazione si è resa disponibile per collaborare con organi di regolamentazione, per limitare l’ uso del nuovo aggiornamento, limitando in questo modo l’ uso a specifici ambiti, come quello scolastico, tecnologico e aziendale.

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