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La partita della IA. Amazon investe ancora in Anthropic, OpenAI lancia Sora al cinema, Musk libera Grok

La partita della IA.   Amazon investe ancora in Anthropic, OpenAI lancia Sora al cinema, Musk libera Grok

Lo scacchiere è pronto  e le pedine si muovono:    la grande partita della IA  è appena iniziata.    Ecco mosse e strategie dei player principali:

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Lo scacchiere è pronto  e le pedine si muovono:    la grande partita della IA  è appena iniziata.    Ecco mosse e strategie dei player principali:    da Amazon a OpenAI (e quindi Microsoft) passando per il doppio fronte di Google fino a xAI di Musk.

Sono giornate convulse, frenetiche e intense per gli sviluppatori del comparto dell’intelligenza artificiale (da qui in poi, IA). Le pedine infatti si muovono e la partita è ancora tutta da giocare. I protagonisti, però, vanno delineandosi: ecco le loro ultime mosse.

LA SETTIMANA DI GROK

La pubblicità di Grok è affidata ovviamente agli account social di Elon Musk, e non potrebbe essere altrimenti. Non si dimentichi infatti che il patron di Tesla, SpaceX e dello stesso X avrebbe chiesto di ritoccare l’algoritmo del social un tempo noto come Twitter per rendere particolarmente virali i suoi post.

 

Tutti gli abbonati al social a partire da questa settimana potranno iniziare a chattare col prodotto cucinato da xAI, la startup che Elon Musk ha fondato a tempo record, dopo essersi accorto dell’errore commesso nell’aver lasciato OpenAI.

Negli ultimi giorni, per tirare la volata al proprio prodotto e probabilmente aiutarlo a “masticare” sempre più dati, xAI ha pubblicato il codice del chatbot Grok, presentato qualche mese fa come un concorrente di ChatGPT e degli altri software di simulazione delle conversazioni. A differenza di xAI, OpenAI non ha mostrato interesse ad aprire a tutti il codice del proprio sistema di intelligenza artificiale.

LA BARUFFA NEL MONDO DELL’IA

Musk, che come è stato scritto poc’anzi è stato uno dei fondatori di OpenAI – la società che ha sviluppato ChatGPT -, è da mesi in aperta e pubblica polemica con l’amministratore delegato Sam Altman, ed è persino arrivato a denunciarlo con l’accusa di aver tradito gli obiettivi originari del progetto.

“Cambiate nome in ClosedAI (intelligenza artificiale chiusa, ndr) e io annullerò la causa”, il guanto di sfida lanciato agli ex compagni di avventure nel mondo dell’intelligenza artificiale dall’istrionico miliardario sudamericano. Chissà se il detto “can che abbaia non morde” vale anche per le IA, dato che Grok ha comunque la strada tutta in salita, essendo arrivato per ultimo.

AMAZON INVESTE ANCORA IN ANTHROPIC

Quel che è certo è che Amazon non resterà a guardare. Nonostante le batoste arrivate sul fronte Twitch e, più in generale, gaming, il colosso dell’e-commerce continua a diversificare il proprio raggio d’azione con nuovi investimenti in Anthropic, la startup italo-americana che si è gettata nella corsa dell’IA con Claude.

Amazon ha infatti reso noto che è disposta a mettere sul piatto altri 2,75 miliardi a favore dello sviluppo di Anthropic al lavoro su Claude 2. La nuova iniezione completa l’investimento annunciato lo scorso anno portando a un totale di 4 miliardi l’impegno della realtà fondata da Jeff Bezos nella giovane software house fondata da Dario e Daniela Amodei, che hanno passato buona parte della loro carriera in OpenAI prima di decidere di mettersi in proprio con Anthropic.

IL CV DEI DUE AMODEI

In OpenAI Dario rivestiva il ruolo di vicepresidente della ricerca mentre Daniela di vicepresidente della sicurezza. Per alcuni mettersi in proprio nel medesimo periodo in cui la software house guidata da Sam Altman “esplode” come rivelazione dell’anno potrebbe non denotare un gran tempismo o uno spiccato fiuto per gli affari.

Ma alla base di tutto potrebbero invece esserci una buona dose di coraggio e chissà pure qualche intuizione particolare. Anche perché i fratelli Amodei certo sapevano, viste le loro posizioni, cosa stesse bollendo in pentola nel campo delle IA. Ed erano al corrente, dato che la notizia era pubblica, che un anno prima Microsoft aveva investito 1 miliardo nella società.

CHI CI HA GIÀ SCOMMESSO

Non è dato sapere se i due si siano mangiati le mani o siano ancora convinti della scelta fatta. Quel che è certo è che nel maggio 2023 il loro CV ha convinto Spark Capital con la partecipazione di Google, Salesforce Ventures, Sound Ventures, Zoom Ventures e altri investitori a immettere nel capitale della giovane 450 milioni di dollari in un round di finanziamenti di serie C.

Che non sono nulla rispetto agli altri 10 miliardi che Microsoft è tornata a mettere nel piatto di ChatGpt all’inizio dello scorso anno, ma è comunque un gruzzolo significativo. Anche perché è stato rimpolpato, nell’autunno 2023, sempre da Google che ha investito altri 2 miliardi nella società.

Nel mese di agosto 100 milioni di dollari erano invece arrivati da SK Telecom, il colosso delle telecomunicazioni coreano. Amazon insomma almeno finora è la realtà che sta mettendo più carbone nella caldaia dei fratelli Amodei: chiara l’intenzione del gigante dello shopping di sfruttare sulle sue app e per i suoi servizi gli algoritmi smart di Anthropic.

L’IA DEBUTTA AL CINEMA

Chi è in cerca di nuovi investitori e possibili clienti invece è OpenAI, che nell’ambiente delle IA s’è fatta un nome grazie a ChatGPT. Secondo quanto riporta la stampa statunitense, infatti, i massimi vertici dell’azienda sarebbero impegnati proprio in questi giorni in un tour negli studios di Hollywood.

Il divertimento non c’entra: il piano è mostrare a produttori, registi e persino attori (che non vedono di buon occhio le intelligenze artificiali, come dimostra lo sciopero che ha paralizzato per buona parte del 2023 l’industria cinematografica statunitense) le potenzialità di Sora, l’algoritmo che permette di sviluppare film da stringhe testuali.

Insomma, l’intento è ovviamente quello di dimostrare come Sora possa integrarsi positivamente nei processi di produzione cinematografica, senza configurare la minaccia temuta dagli artisti (non solo dagli attori, ma anche dai doppiatori, dagli sceneggiatori e dai compositori).

Per esempio, gli emissari di OpenAI starebbero spiegando che il loro tool è eccezionale per ridurre i costi delle scene che richiedono la computer grafica o quelle particolarmente rischiose persino per gli stunt o esose per il budget (grosse esplosioni, incidenti tra più mezzi, ecc…).

IL PRIMO LUNGOMETRAGGIO FATTO DA UNA IA

E dato che un’immagine val più di mille parole, contestualmente sul web è stato pubblicato Air Head, il primo cortometraggio realizzato utilizzando Sora (ne circolavano già alcuni, perlopiù esperimenti, questo sarebbe il primo ‘ufficiale’, confezionato come un prodotto completo). Lo script realizzato attraverso prompt e interlocuzioni con l’algoritmo di IA è stato redatto dal gruppo di artisti noto come shy Kids.

Chi fosse curioso può guardare il risultato del loro lavoro qui. Dura appena un minuto e ventun secondi e, se non fosse stato esplicitato che è stato creato con l’IA (e dunque mai girato,) sarebbe davvero difficile scoprirlo, anche se osservando più volte i frame è possibile notare alcuni errori sui fondali e nelle animazioni.

Aguzzando la vista è possibile scorgere errori grossolani sui fondali. Oltre al cerchio che evidenzia la strana scalettatura nella macchina che dovrebbe avere davanti un ciclista, gli occhi ci avvertono che qualcosa non torna con la prospettiva delle auto in sosta sul fronte opposto, a destra. Ma del resto la grande partita dell’IA è appena iniziata e i risultati lasciano già a bocca aperta

ANCHE GOOGLE SI MUOVE CON LA SUA IA

Google, fin qua citata per l’interesse dimostrato in Anthropic, dopo il mezzo falso compiuto nel settore delle immagini da Gemini, starebbe avviando il processo di integrazione del suo chatbot Gemini anche nella beta dell’app Messaggi.

Non c’è ancora nulla di ufficiale e comunque si tratterebbe di una sperimentazione statunitense e canadese aperta a un numero ristretto di beta tester, ma è ovvia l’intenzione di allargare la funzionalità, nel giro di poco, anche all’utenza dei Paesi non anglofoni e francofoni.

Le prime tracce dell’integrazione emergono dal codice sorgente dell’ultimo aggiornamento APK di Google Messaggi, dove gli esperti di 9to5Google hanno individuato un nuovo pulsante nel campo di inserimento del testo. L’opzione è disponibile per coloro che sono stati ammessi ad accedere alla versione beta di Messaggi di Google con RCS abilitato su uno dei dispositivi compatibili.

TACI, L’IA TI ASCOLTA

Recentemente aveva suscitato disappunto l’integrazione nelle note legali che Google fa sottoscrivere per accettazione all’utenza per ciò che riguarda i profili della privacy condivisi con la sua intelligenza artificiale.

“Diamo grande importanza alla tua privacy e non vendiamo le tue informazioni personali a nessuno. Per aiutare Gemini a migliorare tutelando tua privacy, selezioniamo un sottoinsieme di conversazioni e usiamo strumenti automatizzati per contribuire a rimuovere le informazioni che consentono l’identificazione degli utenti (ad esempio indirizzi email e numeri di telefono). Questo campione di conversazioni viene esaminato da revisori esperti e conservato per un massimo di tre anni, separatamente dal tuo Account Google.”

Allo stesso tempo però, la compagnia avverte: “Non inserire informazioni riservate nelle tue conversazioni con le app con Gemini, né dati che non vorresti fossero visto da un revisore o utilizzati da Google per migliorare i nostri prodotti, servizi e tecnologie di machine learning.” Insomma, se la grande partita delle IA è appena iniziata e non si sa come andrà a finire, una cosa è certa: noi utenti dovremo usare la massima attenzione.

FONTE:    https://www.startmag.it/

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