Le rilevazioni danno i sostenitori del Leave in vantaggio di dieci punti. Cameron scende in campo. Le conseguenze economiche e i provvedimenti delle
Le rilevazioni danno i sostenitori del Leave in vantaggio di dieci punti. Cameron scende in campo. Le conseguenze economiche e i provvedimenti delle banche centrali. Mentre l’Olanda accarezza l’idea della Nexit
Il referendum sulla Brexit si avvicina e i sondaggi sono ormai pluriquotidiani, e a volte in disaccordo: se il Financial Times dà ancora in (lieve) vantaggio il fronte pro-Ue capitanato dal premier David Cameron, l’istituto Orb registra il «sorpasso» — addirittura di dieci punti — degli euroscettici guidati dall’ex sindaco di Londra, Boris Johnson. Ed è proprio contro di lui che si sta concentrando il contrattacco dei fedelissimi di Cameron, che questa mattina tornerà a parlare in tv alla nazione, durante un popolare talk show della Bbc. Intanto oggi sono usciti i suoi appelli sul giornale: “Brexit creerà un buco nero tra i 20 ei 40 miliardi di sterline nelle nostre finanze e così i nostri ministri dovranno rivedere la riforma delle pensioni”, avverte Cameron sul Sunday Telegraph minacciando il rischio di una “nuova austerity”. “Se voterete ‘Leave’ molti dei nostri progetti salteranno”, spiega il premier. “Dovremo rinegoziare un trattato con la Ue e potrebbero volerci dieci anni e sarebbero dieci anni persi per la Gran Bretagna”. Se voterete ‘Remain’, è l’appello di Cameron, “avrete un paese stabile e certezza per la vostra via”. “Vi assicuro che se restiamo nell’Ue – promette il premier dalle colonne del quotidiano conservatore – il nostro paese avrà le risorse finanziarie per mantenere i benefit ai pensionati. E possiamo proiettarci verso la creazione di più lavoro, più case e più opportunità per i vostri bambini e i vostri nipoti”.
Fonte : nextquotidiano.it