Gli Stati Uniti e Taiwan hanno concordato di avviare colloqui formali su commercio e investimenti, proprio nel pieno di un clima nervoso nelle relazio
Gli Stati Uniti e Taiwan hanno concordato di avviare colloqui formali su commercio e investimenti, proprio nel pieno di un clima nervoso nelle relazioni tra Washington e Pechino. L’annuncio, infatti, è arrivato tra le crescenti minacce dopo una raffica di manovre militari cinesi in risposta alla recente visita della presidente della Camera Nancy Pelosi a Taiwan.
L’amministrazione Biden ha dichiarato che le parti hanno raggiunto il consenso sul mandato negoziale. “L’iniziativa approfondirà le nostre relazioni commerciali e di investimento, promuoverà le priorità commerciali reciproche basate su valori condivisi e promuoverà l’innovazione e la crescita economica inclusiva per i nostri lavoratori e imprese”, ha affermato.
Di importanza strategica soprattutto per il mercato dei semiconduttori, Taiwan sta diventando un obiettivo economico cruciale, anche in ottica anti-Cina. Per questo, o scontro economico tra le due potenze è osservato da vicino.
Accordo sul commercio Usa-Taiwan: cosa significa per la Cina
Gli Stati Uniti hanno annunciato la “Iniziativa USA-Taiwan sul commercio del 21° secolo pochi” giorni dopo aver svelato il quadro economico regionale indo-pacifico che escludeva Taiwan, in parte perché alcune nazioni del sud-est asiatico coinvolte erano preoccupate per l’antagonismo con la Cina, che rivendica la sovranità su Paese.
Occorre precisare, che il “territorio conteso” è il nono partner commerciale degli Stati Uniti, secondo i dati del 2020 dell’ufficio di rappresentanza commerciale Usa. È uno dei maggiori fornitori mondiali di semiconduttori e altri componenti elettronici.
Diversi fattori, geopolitici ed economici, si stanno intrecciando in questa disputa di potenze. Le tensioni tra Stati Uniti e Cina non stanno aiutando gli sforzi del presidente Joe Biden per controllare l’inflazione, ha detto l’economista Jeffrey Sachs a Cnbc.
Sachs, professore della Columbia University e presidente della Rete per le soluzioni di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite, ha affermato che “l’amministrazione Biden non avrebbe dovuto continuare le tariffe dell’era Trump sulla Cina. Biden sta praticamente seguendo la stessa linea anti-cinese, quasi forse anche intensificandola rispetto a Trump. Penso che sia un male per il mondo per molti pericoli. Non aiuta il lato dell’inflazione.”
Alcuni economisti e funzionari hanno stimato che la rimozione delle tariffe sulla Cina potrebbe aiutare a ridurre l’inflazione dell′1% nel tempo.
Fonte: Money.it