Il giorno prima della decisione della FED che manderà nuovamente i tassi USA alle stelle la Cina accusa gli USA di utilizzare il dollaro come strument
Il giorno prima della decisione della FED che manderà nuovamente i tassi USA alle stelle la Cina accusa gli USA di utilizzare il dollaro come strumento per ribaltare i propri problemi interni sul resto del mondo, causando un rallentamento globale per curare la sola economia a stelle e strisce: “Un dollaro super forte e il crollo delle altre valute allevieranno, in una certa misura, l’inflazione bruciante dell’economia statunitense, ma il mondo dovrà pagarne le conseguenze, come spesso si dice “quando gli Stati Uniti sono malati, il mondo deve prendere la pillola”. La conseguente grave inflazione, la recessione economica e altri problemi sono già apparsi su larga scala in molti Paesi. Trentasei valute in tutto il mondo hanno perso almeno un decimo del loro valore quest’anno, con la rupia dello Sri Lanka e il peso argentino in calo di oltre il 20%, da quando il dollaro si è rafforzato”.
L’articolo mette in evidenza come in passato i periodi di dollaro forte hanno sempre coinciso con crisi nei paesi in via di sviluppo, dai due decenni perduti Sud Americani al decennio perduto nelle economie asiatiche. Effettivamente il dollaro forte e gli alti tassi di interesse a cui sono collegati sono sempre stati la causa di profonde crisi del debito pubblico e privato nei paesi emergenti che non emettono debito nella propria valuta, dall’Argentina, al Cine, ai paesi come il Pakistan e lo Sri Lanka.
Ovviamente il superamento del dollaro come moneta di riferimento mondiale non è che il prologo al passaggio ad una nuova era di dominanza finanziaria legata allo Yuan. Il passaggio da una valuta ad un’altra è avvenuto più volte nella storia del mondo, di solito preceduto dal superamento industriale o commerciale di una nazione rispetto all’altra.
La prossima valuta di dominanza sarà, rebus sic stantibus, lo Yuan. Bisogna solo vedere come questo passaggio avverrà.
Fonte: Scenarieconomici.it