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5 Domande a: Rossana Pace

5 Domande a: Rossana Pace

   Oggi abbiamo qui,  come nostra graditissima ospite  la Prof.ssa Rossana Pace. Docente di materie letterarie e di Master universitari; giornalista

RECENSIONE A “LO YOGA IN POCHE PAROLE”
De “Il Liceo o dello Studio della Luce”
L’agroalimentare resiliente

   Oggi abbiamo qui,  come nostra graditissima ospite  la Prof.ssa Rossana Pace.
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ocente di materie letterarie e di Master universitari; giornalista professionista ed esperta di comunicazione. Appassionata studiosa e ricercatrice di tutto ciò che che rende unico il Made in Italy. Presidente dell’associazione culturale ”Eccellenze Italiane”, nata nel 2001, con lo scopo di accrescere nei cittadini la consapevolezza di essere parte di un Paese pieno di meraviglie. Dirige ed edita l’omonimo Magazine Internazionale che ha ricevuto un riconoscimento, anche finanziario, dal CNR e che è stato presentato a New York al Palazzo di Vetro dell’ONU. Impegnata nel sociale come dirigente sindacale, su temi come Scuola, Università ed emancipazione femminile. E’ inoltre autrice e conduttrice di trasmissioni radiofoniche e televisive.
Ha maturato consolidate esperienze istituzionali sia come membro di Consigli di Amministrazione (INPGI, INAIL), sia come Assistente Parlamentare presso Camera e Senato, sia come Consigliera presso il Ministero della Comunicazione e presso il Ministero del Turismo. E’ stata consulente per la comunicazione e portavoce di esponenti politici italiani ed europei e, per le sue iniziative a sostegno delle eccellenze italiane, ha ricevuto riconoscimenti da parte dei Presidenti della Repubblica Ciampi, Napolitano e Mattarella.


La presenza di un’autorevolissima ricercatrice e studiosa del Made in Italy, stimola al sottoscritto e a tutti i nostri lettori, diverse curiosità e domande.
Sicuramente complici tutti i suoi scritti, tra cui il libro “Italia, un Paese maiuscolo. Come continuare ad essere cuore e motore creativo del mondo” (pubblicato nel 2014 da Editalia).
La conoscenza dei perché l’Italia è ciò che è, del perché è sempre stata nel bene e nel male il centro del mondo, di come, nonostante gli attacchi (spesso interni) consapevoli o meno, resista e ciclicamente rinvigorisca… ecco, tutti questi quesiti e altri dettagli li poniamo, ringraziando, per la disponibilità, la Prof.ssa Pace e diamo a Lei la parola.
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Ecco quindi le nostre… 5 domande:

1 – Lei ha dedicato molti anni allo studio e alla ricerca di ciò che rende unica la creatività del nostro Paese, guida una associazione culturale che promuove le eccellenze italiane e per la sua competenza sarà tra i relatori del convegno, del 18 giugno a Roma, organizzato in collaborazione con il Ministero delle imprese e del Made in Italy, “LA NUOVA LEGGE SUL MADE IN ITALY – GRANDI OPPORTUNITÀ PER NUOVI SVILUPPI”.
Dovesse raccontare secondo la sua enorme esperienza le caratteristiche che contraddistinguono non l’Italia bensì gli italiani, quale sarebbe il suo parere? Cosa ci rende unici? Cosa fa la differenza? E’ una questione genetica? Culturale? D’ambiente?

RISPOSTA

Io credo che il mondo ci riconosca una particolare attenzione alla qualità della vita. E a me sembra che ci sia parecchio di vero. In fondo è per cercare ed ottenere una vita di qualità che gli Italiani si sono impegnati con successo a 360 gradi in tutti i campi delle umane attività. Dalla cucina al campo medico e scientifico, dalle innovazioni tecnologiche all’Arte – tutte le arti, compresa la musica. E’ stata appena riconosciuta l’Opera lirica italiana come patrimonio immateriale dall’UNESCO.

Anche il paesaggio è “un’opera italiana”: noi abbiamo fatto un video in cui parliamo della “grazia del paesaggio naturale, il genio del paesaggio creato”. Nel corso del secoli gli italiani si sono occupati del loro paesaggio, fin dal tempo dei Romani: sono state raddrizzate coste, piantati alberi anche importati, create strade… si è sviluppata una grande attenzione alle coltivazioni… l’agricoltura è stata celebrata dai poeti… il paesaggio italiano che ha attratto e attrae visitatori di tutti i tempi non è solo un dono della natura, è frutto delle ricerca di una vita di qualità…

Dunque io penso che questa ricerca sia alla base del meglio che l’italianità esprime…

 

2 – Lei è docente, giornalista, ricercatrice e sappiamo che si è occupata molto di scuola, di comunicazione, sappiamo inoltre che ha dato origine ad una nuova disciplina: “italianologia culturale”, ci può spiegare esattamente di cosa si tratta? Quali sono i presupposti e soprattutto gli obiettivi di questa nuova materia?

Ci può dire anche, quale impostazione e quali direttive darebbe, perché il nuovo percorso di studi superiori “Liceo del Made in Italy”, sia davvero efficace? Quale dovrebbe essere la vera missione di questo liceo e come la si dovrebbe tradurre in pratica?

RISPOSTA

Io credo che il liceo del Made in Italy sia un’ottima idea.

Ed è importante che di liceo si tratti e non si un istituto tecnico.

Nei 24 anni di ricerche che abbiamo condotto nell’Istituto della mia Associazione Eccellenze Italiane ci siamo accorti che se da un lato era interessante individuare in quanti e quali settori si è espressa e si esprime l’eccellenza italiana, altrettanto importante fosse rispondere alla domanda del “perché”. Cioè di quali fossero le caratteristiche delle migliori espressioni della italianità che ci hanno consentito di emergere con successo in tutti gli ambiti delle umane attività. Perché non vi è svolta della modernità in cui gli Italiani non siano protagonisti.

Qualche esempio:

Siamo noi ad aver “dato al mondo” scoperte rivoluzionarie come l’elettricità (Alessandro Volta, 1800) e la plastica (Giulio Natta, 1954), nonché i più importanti strumenti di comunicazione come telegrafo (ancora Volta che, con le sue scoperte sull’elettromagnetismo, apre le porte alla trasmissione telegrafica); fax (Giovanni Caselli, pantelegrafo precursore del fax, 1855); macchina da scrivere (chiamata “cembalo scrivano” e creata da Giuseppe Ravizza per consentire di scrivere ai ciechi, 1855); telefono (Meucci, brevetto 1871); radio (Guglielmo Marconi, 1895); telescrivente (Luigi Cerebotani, 1909); personal computer (Pier Giorgio Perotto, 1965); microchip e microprocessore (Federico Faggin, 1970); Mp3 e Mpeg, (Leonardo Chiariglione, 1992).

Andrea Viterbi, creatore dell’algoritmo – che porta il suo nome – con funzioni di scudo contro le interferenze per GSM (il sistema radiomobile cellulare adottato dai paesi dell’Europa occidentale); Viterbi ha anche introdotto il CDMA, cioè lo standard di trasmissione dell’UMTS (il sistema di telefonia mobile di terza generazione).

Nella Storia possono trovare spazio le narrazioni di scoperte scientifiche di grande spessore e in ogni campo, Fisica, Astrofisica, Biologia, Medicina e non solo.

Nelle nostre ricerche abbiamo visto che non vi sono libri che illustrano i contributi essenziali portati dagli italiani alle varie scienze.

O anche nell’enogastronomia, la cui eccellenza indiscussa è stata costruita con tenacia, senza soluzione di continuità attraverso i tempi. Il primo libro europeo di ricette culinarie è il “De re coquinaria” di Marco Apicio (14 d.C.); la prima tutela di diritto d’autore ha riguardato la ricetta di un cuoco siciliano del Medio Evo; il secondo libro europeo di ricette, l’ “Epulario” è stato scritto da Bartolomeo Scappi, cuoco di papa Pio V (1570). E così via fino all’Artusi che ha codificato le nostre ricette regionali creando una “dimensione speciale” dell’Unità d’Italia.

Collegato con il tema della cucina italiana e della qualità della vita in generale possiamo ritrovare nella storia anche il dato che l’Organizzazione Mondiale della Sanità colloca gli Italiani tra i popoli più longevi al mondo.

Dunque io sono d’accordo col fatto che il nuovo liceo del Made in Italy prepari alle tecniche di commercializzazione dei prodotti, ma penso che sia altrettanto importante creare la consapevolezza che il prodotto ha successo perché è radicato nella storia e nelle caratteristiche di questo Paese. E’ questa la materia della “italiologia culturale” che è una materia dinamica, una materia di ricerca, non conclusa una volta per tutte.

 

3 – Tanti film stranieri hanno parlato e parlano dell’Italia, tanti scrittori hanno ambientato i loro racconti nel nostro Paese, ma l’idea dell’Italia all’estero è quella corretta? E l’idea dell’Italia tra gli italiani?

Cosa dovrebbero sapere e comprendere gli italiani che non sanno?

Quali sono le caratteristiche dei prodotti italiani? Perché sono vincenti? Si tratta “solo” di capacità o gli italiani hanno un segreto?

RISPOSTA

Gli Italiani hanno un segreto, ma non lo conoscono.

Alcuni autori americani hanno scritto dei libri chiedendosi perché mai gli Italiani che hanno aperto le strade a mille svolte della modernità non se ne facciano vanto.

Uno di questi libri è intitolato “Sprezzatura” che è una parola coniata da Baldassar Castiglione nel Rinascimento che sta ad indicare un atteggiamento del tipo “sì, è vero, so fare capolavori, ho una marcia in piu’ ma non è elegante vantarmene”.

Il fatto è che questo atteggiamento rischia di tradursi in una mancanza di consapevolezza.

La quale è il motore di una buona gestione.

Io penso che questo liceo debba creare consapevolezza.

 

4 – Questo amore degli italiani per il loro prodotto, questa dedizione totale alla produzione cercando altresì di evitare le grandi contaminazioni del mondo finanziario, sono ancora strategie vincenti nel mondo odierno (quello dei derivati e della globalizzazione sfrenata)? La recente legge 206 (tema di dibattito del convegno di Roma) cosa fa e cosa cerca di creare di concreto per le aziende italiane?

Vista la sua esperienza ad alti livelli nella comunicazione, questa legge viene presentata per essere molto innovativa e rivoluzionaria in questo campo. Cosa ne pensa e cosa secondo Lei viene percepito, a riguardo, dagli Italiani?

RISPOSTA

La Legge 206/23 è una legge rivoluzionaria perché da un lato prevede incentivi finanziari alle nostre filiere di punta del made in Italy, dall’altra interviene sul piano culturale: con il Liceo del Made in Italy, con l’istituzione di una Fondazione e di una Mostra Permanente, con la Giornata Nazionale del Made in Italy si vuole accrescere la consapevolezza degli Italiani rispetto ai propri punti di forza e combattere la Sprezzatura di cui si diceva.

 

5 – Ultima domanda, più personale, quasi intima…

Perché tutta questa dedizione al prodotto italiano? Qual è il vero motivo trainante dietro tutta questa passione?

Infine, so che andrà presto in stampa il suo nuovo libro che segue il precedente: “Italia, un Paese Maiuscolo”. Cosa ci può anticipare a riguardo?

RISPOSTA

Il prossimo libro che è in corso di completamento è intitolato “Made in Italy sei tu”, è edito da Koinè Nuove Edizioni ed avrà la Prefazione del Ministro Adolfo Urso.

In questo libro metto in evidenza come il successo del prodotto Made in Italy si basa non solo sulla qualità del prodotto in sé bensì sul fatto che il prodotto, in quanto italiano, evoca tutto ciò che di italiano si ammira, il bello e ben fatto, ma in definitiva la ricerca di una vita di qualità cui tutto il mondo aspira.

Il mondo vuole andare dove noi siamo già.

Quanto alle ragioni personali, la mia ricerca e il mio impegno sono un omaggio a mio padre Vittorino, che mi ha sempre educata a riconoscere i meriti degli Italiani. Quando stava per andarsene mi ha chiesto se avrei seguito il suo esempio. Io gli ho risposto di sì e lo sto ancora seguendo.

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Bene, dopo questo bellissimo viaggio, condotto dalla Prof.ssa Pace, attraverso le meravigliose eccellenze, conosciute e non, del nostro Paese, non ci resta che prendere consapevolezza di quanto noi Italiani abbiamo fatto e creato e quanto ancora siamo chiamati a dare al mondo intero.

Un caloroso ringraziamento alla nostra gradita ospite alla quale faccimao i nostri migliori auguri per la prossima conferenza e per l’uscita del prossimo libro.


Mauro J. Barbier
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