La rivoluzione digitale ha avuto un forte impatto sulla mobilità urbana non di linea trasformando l’approccio dell’utente a portata di click. Per ques
Ncc, un contesto normativo complesso
Infatti, il contesto normativo del settore della mobilità urbana non di linea è complesso sotto vari aspetti, a partire dal fatto che il servizio di NCC è assimilato al servizio taxi ed entrambi ricadono sotto la datata legge 21 del 15 gennaio 1992. Inoltre, si evidenziano incongruenze tra provvedimenti a livello nazionale ed europeo – che gravano sul lineare svolgimento dell’attività lavorativa degli autisti – attraverso inabilitanti ripercussioni o provvedimenti in caso di violazione.
I rallentamenti della categoria e la lenta ripresa del settore, si riscontrano principalmente nel minor numero di operatori attivi a causa della crisi della mobilità durante la pandemia. Ne è derivata l’uscita dal mercato di molti autisti, i quali oggigiorno sono impossibilitati ad ottenere una nuova licenza sia per motivi economici sia di contesto normativo. Nello specifico, dal 2019 il rilascio delle licenze e l’ingresso nel settore di nuovi operatori è bloccato a causa della mancata costituzione del REN (Registro Elettronico Nazionale) valido solo per le licenze già attive. Da maggio 2022 fortunatamente l’intero comparto, oggi frammentato in oltre 34.000 micro-attività, ha riscontrato una ripresa, pur riscontrando un ritardo tra la domanda impellente dei cittadini e l’offerta rallentata degli operatori.
Tre chiavi di lettura per il futuro del settore
Il Centro di Technology Foresight del Politecnico di Milano nel report “Il futuro della mobilità urbana sostenibile. Come ci muoveremo nel 2035?” evidenzia tre aspetti strettamente legati al settore degli NCC.
Innanzitutto, la graduale diminuzione della necessità di possedere un’auto privata grazie all’efficientamento della rete di servizi di trasporto. E questo soprattutto nelle aree più urbanizzate, con una conseguente riduzione delle auto in città, a vantaggio del benessere collettivo. Tuttavia sarà sempre necessario per qualcuno essere in grado di percorrere quell’ultimo miglio.
In secondo luogo, l’offerta di mobilità flessibile basata sulla domanda nell’ottica di Mobility-as-a-Service per un servizio di trasporto on-demand ma che garantisca efficienza e soprattutto sia regolamentato e tutelato.
Infine, il concetto di viaggio come esperienza. Quest’ultimo elemento rappresenta il punto cruciale poiché va oltre il canonico atto di spostamento da A a B, in quanto si arricchisce di potenzialità sia per gli utenti sia per gli operatori. Da un lato infatti la tendenza mira alla personalizzazione del viaggio così come alla valorizzazione del tempo impiegato, ma perché questo sia possibile occorre offrire professionalità e qualità.
Ncc più efficienti e digitalizzati
Portavoce di questa problematica è la startup LimoLane, nata nel 2021 a seguito di un venture building tra Gellify e una realtà tradizionale operante nel mondo Ncc. Piattaforma digitale e app, che permette all’utente di prenotare una corsa in maniera rapida e trasparente attraverso il proprio smartphone, offrendo ai travel manager uno strumento di gestione intuitivo attraverso un’unica dashboard dedicata. Inoltre, LimoLane rappresenta una realtà di riferimento per la community di operatori NCC in Italia, fornendo un supporto costante e permettendo agli operatori della rete di innovare la gestione delle corse, aumentando così efficienza e digitalizzazione.
Un’Accademia per la crescita della categoria
Inoltre, a supporto della digital transformation del comparto, LimoLane e Sistema Trasporti – principale confederazione in Italia per gli operatori del trasporto privato – stanno lavorando sinergicamente per rafforzare e innovare un settore strategico per la mobilità urbana non di linea. La spinta all’innovazione, tuttavia, passa anche attraverso il lancio della LiMO Academy, percorso di formazione nato con l’obiettivo di creare una nuova figura professionale certificata che sia in grado di distinguersi per la qualità del servizio così da supportare la crescita economica della categoria, con la realizzazione di nuove opportunità di lavoro in un contesto fortemente indebolito dalla pandemia e da nuovi modelli di mobilità poco professionalizzati.
Fonte: econopoly.ilsole24ore.com