Fonte: Il Sole 24 Ore.it Da oggi è possibile collaborare con Bard in più di 40 lingue, Italia compresa. “Uno strumento in grado di au
Fonte: Il Sole 24 Ore.it
Da oggi è possibile collaborare con Bard in più di 40 lingue, Italia compresa. “Uno strumento in grado di aumentare la nostra immaginazione”. Così Google ha introdotto alla stampa la sua IA generativa Bard, che dopo essere uscita a marzo in USA e UK è oggi disponibile nella maggior parte del mondo, Italia compresa. “Abbiamo creato Bard: per esplorare la curiosità e permettere alle idee di evolvere, aiutando le persone a dare forma alla propria creatività”, ha raccontato Jack Krawczyk, Director of Product Management.
Il fine dichiarato di Bard è ambizioso: “Combinare l’ampiezza delle conoscenze a livello globale con la potenza, l’intelligenza e la creatività dei nostri grandi modelli linguistici”, riferendosi alle capacità dell’IA generativa di Google di attingere simultaneamente anche alle informazioni sul web per fornire risposte aggiornate e di qualità.
Bard: un approccio responsabile
Che l’ingresso ritardato di Bard in Europa sia stato dovuto alle restrizioni sulla privacy sancite dall’UE è risaputo. Già a giugno il gigante di Mountain View non avrebbe inviato tutte le informazioni necessarie alle autorità del Vecchio Continente per sciogliere il groviglio di nodi relativi alla protezione dei cittadini e dei dati da loro condivisi. Oggi su questo importantissimo fronte Google ci tiene a mantenere un approccio di cautela, dichiarando di aver fatto tutti i passi necessari alla messa online: “In linea con il nostro approccio ambizioso e responsabile all’IA, ci siamo confrontati proattivamente con esperti, legislatori ed enti regolatori – inclusi i garanti per la protezione dei dati – riguardo a questa espansione, per comprendere il loro punto di vista e ascoltare le loro indicazioni”. Non è un segreto che quando l’utente interagisce con Bard, Google raccoglie dati come le conversazioni, la posizione, i commenti e altre informazioni sull’utilizzo, con l’obiettivo di sviluppare, migliorare i prodotti, i servizi e le tecnologie basate sull’intelligenza artificiale. A tal proposito l’intento è quello di semplificare l’accesso alle note informative con la creazione di un nuovo Centro per la privacy di Bard atto a raccogliere in un unico posto le spiegazioni sui controlli per la privacy degli utenti. Non c’è ovviamente la possibilità di rendere anonime le interazioni con l’IA (come d’altronde non è possibile fare anche con la concorrente Chat GPT), ma è prevista la possibilità di scegliere per quanto tempo Bard archivierà i dati personali nell’account Google. Per impostazione predefinita Google memorizza le attività per un massimo di 18 mesi, ma è possibile modificare questa durata a 3 oppure 36 mesi. Si può anche disattivare completamente questa funzione ed eliminare facilmente l’attività su Bard in una sezione apposita del sito. In pratica Google consente agli utenti di richiedere la rimozione dei contenuti ai sensi delle norme o delle leggi applicabili, e di esportare le proprie informazioni.
Rispetto alla versione Beta rilasciata qualche mese fa, Bard si arricchisce di nuove funzionalità per migliorare e personalizzare l’esperienza degli utenti. In primis è possibile ascoltare le risposte grazie alla funzione altoparlante, utile in situazioni dove la comprensione uditiva è senz’altro più efficace. Ancora, si aggiunge la possibilità di condividere le risposte dell’IA in maniera rapida e per i programmatori si aggiunge la funzionalità che permette di esportare il codice Python in Replit, oltre che in Google Colab. Verranno poi affiancate nuove funzionalità in lingua italiana, che attualmente sono solo disponibili in lingua inglese. La prima è la possibilità offerta dal chatbot di fornire “Risposte multiple”, cambiando il tono e lo stile delle risposte in base a cinque opzioni diverse: semplice, lunga, corta, professionale o informale. Per esempio, si potrà chiedere a Bard di aiutarci a scrivere una scheda informativa e poi abbreviare la risposta usando il menu a discesa. Un’altra opzione interessante che sarà implementata anche in italiano riguarda l’interazione dell’IA con le foto, come in un Google Lens potenziato. In pratica si può caricare l’immagine nei prompt e Bard la analizzerà suggerendo una didascalia o dando informazioni specifiche.