Pochi dubbi: l’aumento dei prezzi già morde. Complici i furbetti, a tutti i livelli, che gonfiano i prezzi lucrando su una tendenza oggettiva, gli ita
Pochi dubbi: l’aumento dei prezzi già morde. Complici i furbetti, a tutti i livelli, che gonfiano i prezzi lucrando su una tendenza oggettiva, gli italiani cominciano davvero a darsi a comportamenti irrazionali – gli accaparramenti di beni alimentari, per esempio – ma il governo è consapevole che bisogna fare qualcosa.
Però non a caso
palazzo Chigi parla della necessità di «un’accelerazione» che, tradotto, significa che
Draghi non può reggere a lungo il serpeggiante malcontento dell’opinione pubblica: per questo si parla di un Consiglio dei ministri già oggi o più probabilmente domani in modo da approvare le prime misure: il governo sta valutando la possibilità di utilizzare l’extragettito
Iva sui carburanti di questi mesi e di intervenire sugli extraprofitti delle imprese di alcuni dei settori interessati, mentre sulle bollette si starebbe valutando un’ulteriore forma di rateizzazione, oltre a un’azione per calmierare gli aumenti. Ma ogni giorno nella cassetta delle lettere gli italiani trovano bollette che non riescono a pagare.
La rabbia può montare. Anche perché è stato lo stesso ministro Roberto Cingolani a dire che qui qualcuno ci sta marciando: e cosa fa il governo? si chiedono i cittadini.
Draghi comprende che il momento è delicatissimo e che il gradimento del governo potrebbe subire dei colpi in conseguenza degli aumenti, così come il Pd teme che la destra, Lega e FdI, possa muovere all’assalto del premier e di via XX Settembre con l’accusa di non saper far fronte a una situazione che sta già mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie.
E anche se è evidente che nessun partito ha interesse a una crisi di governo né ora né mai prima delle elezioni politiche, è ugualmente chiaro che ciascuna forza politica tenderà a distinguersi – le famose “bandierine” – anche con un occhio alla prossima tornata amministrativa. La questione è soprattutto a destra, dove secondo i sondaggi la Meloni continua a crescere e Salvini a calare: una competizione che può accrescere, per ragioni opposte, la “voglia” di alzare la voce contro l’esecutivo. Soprattutto Salvini si agita e chiede soldi, ma il governo non è intenzionato a varare scostamenti di bilancio.
Per Mario Draghi ancora una volta si tratta di prendere in mano la situazione e dare risposte agli italiani: e a ben vedere non è, in questo drammatico frangente internazionale, una battaglia facile. Per certi versi anzi è la meno facile. Perché non tutto è nelle sue mani: ci sono i vincoli europei, ci sono le varie rimostranze dei partiti, ci sono tendenze oggettive dell’economia che se non è esattamente “di guerra” poco ci manca. Ma l’Italia non aspetta, e il premier lo sa.
Fonte: Inkiesta.it
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